Il costo di un atto notarile
Il notaio rende una prestazione complessa, nell’esercizio di una pubblica funzione dello Stato, svolta in forma professionale. L’atto notarile, lungi dal riguardare soltanto il rapporto tra le parti, ha un valore aggiunto sotto tre profili:
-la sicurezza del contratto, che evita alle parti costose e lunghe liti in giudizio;
-la sua forza esecutiva nel recupero dei crediti e di prova privilegiata nel processo;
-la certezza generale dei diritti, creata con l’affidabilità dei pubblici registri, che determina condizioni di stabilità sociale e un contesto di legalità necessario allo sviluppo economico.
Che cosa dire, allora, della parcella del notaio? Davvero tutto quello che si paga al notaio è suo onorario?
Nei costi di un atto notarile rientrano l’ammontare delle imposte e delle tasse che il notaio riscuote per lo Stato, delle spese che devono essere sostenute presso pubbliche amministrazioni per la preparazione dell’atto e dei successivi adempimenti e gli onorari spettanti al notaio per l’attività che svolge.
Per il trasferimento di un’autovettura usata, ad esempio, l’onorario notarile incide, in media, nella misura di 20/25 euro. I maggiori costi che il compratore deve sostenere (fino a 400-500 Euro) sono imputabili ad oneri di altra natura, per lo più fiscali. Si possono chiedere chiarimenti sulla parcella del notaio al Consiglio notarile distrettuale competente per territorio.
Il compenso complessivamente dovuto comprende anche le spese che il notaio sostiene per garantire l’efficienza della organizzazione dello studio. La trasmissione telematica degli atti ai pubblici registri è infatti possibile grazie ad una infrastruttura informatica, creata dal notariato completamente a spese della categoria notarile, che collega i notai con la Pubblica Amministrazione.
Giova inoltre sottolineare che l’attività del notaio non si esaurisce nel tempo della firma dell’atto da parte dei contraenti ma comprende anche adempimenti, compiti e obblighi che vengono svolti dal notaio prima e dopo la conclusione del contratto.
Ad esempio, in sintesi, in un atto di compravendita immobiliare, l’attività del notaio comprende:
– i colloqui con le parti per chiarire e illustrare gli aspetti legati alla compravendita di un immobile, anche in materia urbanistica, l’esame della posizione delle parti e la prospettazione delle possibili soluzioni operative in relazione agli scopi da esse manifestate;
– la redazione dell’atto notarile con l’inserimento di tutte le clausole e le menzioni previste dalla normativa applicabile alla concreta fattispecie;
– le ispezioni ipotecarie e catastali, che il notaio deve effettuare al fine di identificare correttamente l’immobile e di verificarne la proprietà e la libertà da ipoteche ed altri possibili oneri pregiudizievoli per l’acquirente;
– le ricerche in altri pubblici registri, ove previsto;
– la verifica della legittimazione delle parti;
– l’individuazione delle attività necessarie per cautelare le parti in presenza di ipoteche o di altre formalità potenzialmente pregiudizievoli;
– il controllo della legalità del contratto e, ove necessario, l’individuazione di soluzioni conformi a legge, alternative a quella prospettata dalle parti stesse;
– l’individuazione del regime fiscale e la liquidazione delle imposte e tasse dovute;
– l’attività di informazione in ordine al regime patrimoniale della famiglia ed alle relative implicazioni sull’acquisto;
– gli adempimenti della registrazione e della comunicazione dei dati ai pubblici uffici competenti;
– l’esecuzione delle formalità di trascrizione;
– l’analisi dei profili di “diritto internazionale privato”, per l’applicazione di leggi straniere, allorché taluna delle parti abbia la cittadinanza straniera o sia domiciliata all’estero ovvero ricorrano altri elementi di internazionalità della fattispecie;
– il rilascio delle copie e l’attività finalizzata alla conservazione del documento.
(Tratto da www.notariato.it)